Microplastica nel nostro organismo

24.11.2022

E' notizia di qualche settimana il preoccupante ritrovamento di microplastiche all'interno dell'organismo umano.

Si tratta di un studio presentato dal The Guardian che, analizzando i campioni di tessuti di alcune persone, hanno rinvenuto particelle di plastica in 11 su 13 organismi analizzati.

Sebbene non siano ancora ben definite le conseguenze del ritrovamento delle microplastiche nel corpo umano, i ricercatori temono importanti danni cellulari.

Ma quali sono le tipologie di plastica più comuni che sono state ritrovate nei corpi umani?

Il polipropilene, utilizzato soprattutto negli imballaggi, e il PET, utilizzato per la produzione delle bottiglie. Le particelle di questi materiali vengono ingerite in diversi modi: principalmente attraverso il semplice respiro, o assumendo cibo e acqua.

La maggior parte delle particelle hanno una dimensione inferiore ai 5 millimetri e viene assunta soprattutto con l'acqua che si beve sia dalla bottiglia, sia dal rubinetto.

La microplastica è ormai presente nell'acqua di tutto il mondo partendo da quella di superficie per finire nelle falde, ecco perchè l'acqua potabile è tra gli elementi che maggiormente contribuiscono all'ingestione di microplastica.

L'acqua in bottiglia di plastica contiene circa il doppio del livello di microplastica dell'acqua del rubinetto. Inoltre, alcune acque imbottigliate hanno anche dimostrato di avere alti livelli di sostanze chimiche Pfas.

Tutti possiamo intraprendere azioni per ridurre il consumo di plastica, a partire dall'acqua che beviamo. Come?

Ad esempio installando a casa nostra un sistema GENYAQUA come quello proposto da Montini S,p.A.